La Storia

Francesco Gasparini
Francesco Gasparini

La storia raccontata da Francesco Gasparini ex socio della Fornace

 

1900

La Fornace di Orciano nasce nei primi del 1900 ad opera di 2 fratelli originari di Corinaldo (AN) : Gasparini Giovanni e Gasparini Mariano. I due fratelli sposarono due sorelle di San Michele al Fiume (Mondavio) : Maria e Celerina Bacchiocchi. I due fratelli, in origine agricoltori si trasferirono in Orciano per realizzare mattoni là dove si costruivano case coloniche e precisamente in località Cavallara su terreni della Chiesa allora amministrati da don Getullio parroco di Montebello.

A quei tempi i mattoni venivano realizzati direttamente sull'aia delle case coloniche realizzando piccole fornaci che venivano alimentate con la carbonella ottenuta dalla combustione del legame. Venivano realizzati dei cumuli di mattoni a forma di pagliaio con un foro centrale che fungeva da camino, il cumulo veniva ricoperto di terra e alla base veniva fatto il fuoco che cuoceva l'intera “catassa” di mattoni per giorni, questo lavoro si faceva solo in estate. I mattoni venivano impastati con 3/4 di argilla grigia-azzurra e 1/4 di sabbia silicea gialla (detta erroneamente tufo).

In inverno andavano a fare i muratori presso altre ditte verso Roma.

Finiti i lavori di Cavallara i fratelli Gasparini si fermarono alla così detta fornace dove era situata una vecchia discarica e Costruirono un fornaciotto murato in mattoni e la loro casa (sorgeva dove ora è la palazzina uffici).

1890

I due fratelli costituirono attorno all'anno 1890 una società di fatto dove confluì il sig. Bracci, padre di Piero Bracci di Orciano che in seguito si ritira, la società si chiamava "Flli. Gasparini" in quel periodo non esistevano macchine e tutto veniva prodotto a mano: mattoni pieni, pianelle e coppi.

1900

A San Michele esisteva invece un altra Fornace dei soci Pierfederici Augusto e Maughelli Adelelmo che faceva concorrenza ai fratelli Gasparini che non avevano le attrezzature che avevano a San Michele.

Da qui l'accordo di associarsi e realizzare una nuova società in nome collettivo (s.n.c.) Pierfederici - Gasparini - Maughelli attorno all’anno 1910. Da quel momento la società vide un continuo e costante sviluppo economico e tecnologico sino a costruire un nuovo forno a “hoffman“ continuamente alimentato a carbone e macchinari per impastare l'argilla, e la filiera per realizzare i pezzi.

La produzione diede il via anche a una Catena per forati da 6 e 8 cm, tavelle, pignatte da solaio, blocchi 2-8-21 fori per murature.

1942

Durante la guerra del 1942 i tedeschi demolirono la ciminiera e minarono parte del fabbricato, ricostruiti subito dopo per far fronte alle tante richieste di materiale di quanti avevano la casa distrutta dalle bombe.

Furono anni buoni per la società tanto che la stessa decise di costruire un nuovo formo più grande realizzato negli anni 1950-1955.

Gli operai aumentarono fino a raggiungere quota 100 provenienti da Orciano, Mondavio, Barchi e San Giorgio. In quegli anni entrambi i forni funzionarono a pieno ritmo per far fronte alle richieste provenienti da Ancona a Rimini, nel frattempo i soci, da 4 che erano divennero 35 a causa delle successioni ereditarie.

Per dare lavoro a tutti si costruirono altre due fornaci, una a Montelabbate dei F.lli Gasparini e una più grande a Tavullia dei soci Pierfederici - Maughelli.

1985

Il gran numero di soci in una società in nome collettivo a responsabità illimitata ha generato un conflitto di interessi sicché nel momento di crisi del settore negli anni 1985 -1987, con un primo bilancio in passivo dopo oltre 80 anni i soci decisero di cessare l'attività e mettere in vendita gli immobili.

 

genealogia e attrezzature

un antico disegno della Fornace
un antico disegno della Fornace

Genealogia dei fondatori della Fornace Gasparini Mariano e Giovanni:

 

Figli di Mariano:  Gasparini Adolfo, Aurelio, Adalcisa, Luigi.

 

Figli di Giovanni: Gasparini Remo; Piero, Vincenzo, Rina, Netta, Bernarda, Pasquala.

 

Elenco mezzi della Fornace

 

5 camion a rimorchio Fiat 682 N 3

4 carrelli elevatori Lugli, 2 per i forni e 2 per i camion

2 Scavatori a tazza

2 scavatori gommati: Volvo e Fiat

9 Celle di essicazione con aria calda

 

Amministratori della società furono:

- Pierfederici comm. Torquato di Falconara ex presidente camera commercio di Ancona;  

- Gasparini cav. Adolfo presidente della Cassa Rurale Cattolica di Orciano ora Bcc del Metauro.

 

Nella Fornace si verificarono purtroppo anche tre morti sul lavoro.

 

La Fornace, al massimo del suo splendore,  produceva materiale equivalente al fabbisogno per una Casa al giorno.

 

uno dei mezzi in uso Fiat 682n3
uno dei mezzi in uso Fiat 682n3

l'oggetto misterioso

marcatempo
marcatempo

L'oggetto Misterioso

 

Questo oggetto mi è stato dato da mio padre che a sua volta lo ha ricevuto da mio nonno che di lavoro faceva il "Fochista" nella fornace di Orciano, sapete cos'è?

 

E' un antico orologio marcatempo, un dispositivo che i fuochisti usavano per cadenzare il tempo e dimostrare che durante i lunghi turni di notte erano svegli e vigili a controllare il fuoco dei vecchi forni ad Hoffmann che cuocevano i mattoni.

 

Un piccolo rotolino di carta veniva bucherellato grazie ad un meccanismo fatto di denti e chiavi (ognuno aveva una sua chiave personale) da girare ogni ora e poter dimostrare l'effettivo lavoro svolto.

 

La mattina l'orologio veniva aperto e veniva verificata la presenza dei buchini sul rotolo di carta.

  

Atto Costitutivo della Società
Atto Costitutivo della Società

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